Ho deciso di promuovere questo libro che ho curato insieme a Emanuele Pellegrini, storico dell'arte e della critica d'arte e primo ideatore del progetto; c'è anche una nota introduttiva di Donata Levi, ordinario dell'Università di Udine e attiva promotrice di iniziative nel campo della tutela. Con questa promozione svelo la mia identità. Del resto non intendevo tenerla nascosta ma semplicemente lasciare che le invettive piovessero da una sorta di anonimato, come accade di solito. Per le invettive, la mia identità non è importante, e nemmeno per questo libro, visto che non l'ho scritto io ma un grande storico dell'arte, antifascista e cittadino responsabile, Carlo Ludovico Ragghianti. Penso che sia importante e interessante anche per verificare con grande chiarezza cinquant'anni di tentativi di difesa dell'ambiente naturale e artistico italiano e cinquant'anni di difficoltà, resistenze, piccoli passi e molti sbagli da parte dei governi italiani.
Da questo libro, dalle sue dirette testimonianze e battaglie, si capisce molto bene come sono andate le cose e da che cosa deriva parte dell'attuale situazione. Non è una storia della tutela ma ci sono le tappe, le commissioni parlamentari, le leggi sbagliate, il fallimento dell'istituzione del ministero, e soprattutto la combattività, nonostante tutto, di un cittadino nel vero senso della parola e dei tanti che lui e altri seppero sensibilizzare.
Il volume, Carlo Ludovico Ragghianti. Il valore del patrimonio culturale. Scritti dal 1935 al 1987 raccoglie una selezione degli scritti di Ragghianti, antifascista e storico dell'arte, sulla tutela urbanistica, artistica e paesaggistica, scritti fra il 1935 e la sua morte, ed è già in distribuzione nelle principali librerie o acquistabile con lo sconto del 15% direttamente dal sito (e costa davvero poco). Lo trovate online al sito www.felicieditore.it
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