lunedì 13 luglio 2009

biblioteche milanesi fatte a pezzi

Care amiche e cari amici, l'invettiva di oggi è anche un appello a tutti gli utenti di biblioteche e a chi crede in una cultura libera e a disposizione di tutti: leggete e poi date il vostro contributo esprimendo la vostra invettiva al Comune di Milano seguendo il link qua in fondo.
Ecco cosa sta succedendo: due biblioteche milanesi, la civica centrale Sormani e la biblioteca d'arte del Castello, stanno perdendo a poco a poco pezzi del loro patrimonio, e noi con loro.

La biblioteca d'arte è stata divisa in due, spostando l'emeroteca in un'altra sede. Ci sono previsioni di riunire i materiali in una grandiosa biblioteca d'arte unica, ma chissà quando e, fra l'altro, azzerando definitivamete un'esemplare situazione storica e di sinergie culturali, come la vicinanza della biblioteca con i musei del Castello, la civica raccolta delle stampe Bertarelli, e altri archivi e biblioteche.
Da alcune settimane, poi, si può accedere all'emeroteca solo su appuntamento e solo un giorno alla settimana. Motivo: ohi ohi, manca personale, o meglio, se n'è andata una responsabile... o bella, che questa signorina avesse chiesto il trasferimento da anni lo si sapeva, e dunque?

Quanto alla Sormani, vagoni di libri e di ... cataloghi se ne vanno a poco a poco: anni fa è stato asportato il catalogo centrale cartaceo delle biblioteche lombarde, a tutt'oggi scomparso. Motivo: tanto c'è l'OPAC. Quantità ingenti di periodici sono state a poco a poco spostate in una sede decentrata, per la quale bisogna chiedere appuntamento. Sul resto di rivste e giornali si procede alla sostituzione con obsoleti microfilm. Molti volumi sono stati tolti dalla consultazione e ormai a scaffale resistono poche enciclopedie e dizionari.
Last but not least, poche settimane fa il prezioso quanto raro catalogo cartaceo con spoglio degli articoli dei periodici è stato rimosso, fra lo stupore degli stessi bibliotecari.
Mi pareva che nelle biblioteche più avanzate il computer non mandasse via il cartaceo, in fondo non sono due strumenti identici e totalmente sovrapponibili, come ogni buon ricercatore sa. Ma Milano no, è troppo moderna, non può tollerare che si ingombrino spazi con vecchie scartoffie, quando c'è il computer... ma c'è il computer???
Ecco la risposta della funzionaria al mio reclamo:

"il catalogo di spoglio soggetti periodici della Biblioteca Comunale Centrale di Milano, che conta circa 1.500.000 schede, è stato completamente digitalizzato grazie all’ausilio di una ditta specializzata aumentando notevolmente le potenzialità del catalogo stesso. Attualmente è possibile consultare il catalogo di spoglio, in formato digitale, solo rivolgendosi agli addetti di tutti gli uffici consulenza della Biblioteca. E' tuttavia allo studio la possibilità di rendere accessibile tale versione del catalogo presso le nostre postazioni OPAC a disposizione del pubblico..."

"Gli addetti di tutti gli uffici ecc." sono a quanto pare un paio e hanno ben altro da fare!
Nel fattempo, giganteschi e costosi catafalchi lignei sono stati posti con effetto posticcio a far bella mostra di sé nell'ingresso e nella prima sala, forse per celare la scarsa manutenzione di tutto il resto della struttura.
Dulcis in fundo, la Sormani è stata privata, sempre un paio di settimane fa, del suo punto ristoro con le macchinette per caffè, bevande e spuntini, “per motivi di ordine pubblico”.

E di Brera... della nostra Nazional Biblioteca, un'altra volta, ché qua troppo ci si dilungherebbe.

Contro il pensiero livellato o assente delle istituzioni-bozzolo a cui è sfuggita la farfalla, ecco a chi chiedere indietro il caffè, l'attenzione per la cultura, il catalogo di spoglio periodici e l'emeroteca della biblioteca d'arte:

http://www.comune.milano.it/dseserver/sportelloreclami/index.html

PS: non c'entra con Milano, ma si vocifera che nella civica biblioteca di Cassano d'Adda, da quando è stata votata una giunta di centro-destra, per ordine del sindaco non sia più a disposizione degli utenti il quotidiano sovversivo anarco-insurrezionalista a pochi noto e da pochissimi letto che risponde al nome di "Repubblica"... Trattasi di voce da verificare, ma qualora dovesse rivelarsi fondata, lascio a voi ogni commento e iniziativa, perché davanti a tanto mi va in blocco pure l'invettiva.