giovedì 9 giugno 2011

referendum, parco agricolo di expo e altre faccende

Ieri è andata in scena la presentazione del libro di Ragghianti. Si è parlato di collegamento fra attenzione per i beni artistici e consapevolezza dei dati, dei numeri, dei fatti che riguardano la società civile; si è parlato di collegamento fra la cultura e la realtà, che poi è determinata nella sua forma dalla cultura o incultura che la governa: se n'è parlato pur senza parlare, apparentemente, di politica, pur senza nominare la parola messa all'indice, 'ideologia', perché questi sono i nostri tempi, ci sono parole che fanno paura o dan fastidio, temi che annoiano. Ma 'ideologia' non vuol dire altro che insieme strutturato di idee, pensieri, che a volte son parsi tanto belli e importanti da consentire a qualcuno di usarli come un'arma terribile, per prendere un potere e abusarne, e questo è il loro pericolo, ma sono idee, cose, insomma, da non rinunciarci.

Possiamo continuare ad avere delle idee, sembra dire il non comunista Ragghianti nei suoi cinquant'anni di scritti. Si è parlato, mi è parso, anche di quel signore anziano che tre giorni fa in una piazza piena di gente ho sentito dire che il patrimonio di conquiste sudate da tante persone della sua età e da quelli che sono morti, conquiste che poi consistevano soprattutto nel diritto ad avere una voce nel proprio paese, non va gettato, e anche quello è un patrimonio da tutelare.
Quello stesso signore ha raccontato che per questo referendum, per i cinque milanesi oltre ai quattro nazionali, ha convinto sua suocera a recarsi ai seggi. Sua suocera ha 96 anni.

Avevo pensato a uno slogan per oggi e domani: CONVINCI UNA NONNA! Ma forse non ce n'è bisogno. I nonni e le nonne sono più pronti di noi. Allora, semplicemente, NON C'E' DUE SENZA TRE! ABBIAMO FATTO TRENTA, FACCIAMO TRENTUNO! Oppure CONVINCI TUA SUOCERA, qualunque età essa abbia. Promuoviamo questo referendum, la sacrosanta partecipazione dei cittadini è la prima difesa della salute delle idee.

I quesiti nazionali son più noti. Ecco invece il link in cui chi sostiene le ragioni dei sì di quelli comunali spiega di che cosa si tratta:

http://www.milanosimuove.it/wordpress/quesiti

Ed ecco, per il terzo quesito cittadino, quello che dice Milena Gabanelli, in chiusura di una puntata di Report, in cui i protagonisti del progetto del 'parco agoralimentare' che ora rischia l'affossamento sviscerano la questione:

In questi 3 anni tutto quello che si è deciso è che i terreni agricoli, valgono 10 volte tanto perché il progetto per cui l’Expo è stata destinata a Milano probabilmente cambia. Che cos’era questo progetto? Un’idea straordinaria, per una volta l’avevamo avuta noi, l’esposizione dell’agricoltura di tutto il mondo. Esponi il capitale naturale, ricostruendo i microclimi, lungo un chilometro con le coltivazioni dalle Filippine a quelle del Ghana dove vedi le piante del cacao,
del caffè, del tè che dall’altra parte degusti o acquisti. Un evento di formazione culturale,spettacolare e di business, ripetiamo lungo un chilometro, su un terreno agricolo che rimane tale anche quando finisce la fiera perché diventa permanente. Questo progetto è troppo rivoluzionario. Si preferisce il supermarket del cibo e i tradizionali padiglioni e quando la fiera finisce si smobilita e si edifica. A meno che il nuovo sindaco, che dovrà correre perché fra 4 anni si inaugura e c’è ancora tutto da fare, non abbia il coraggio del nuovo.

mercoledì 1 giugno 2011

ragghianti al museo del novecento: la tutela dei beni culturali

questa volta non un'invettiva, ma cinquant'anni di invettive, dati, documenti, ragionamenti, appelli, iniziative pubbliche e proposte di un grande storico dell'arte a difesa del patrimonio artistico, culturale e ambientale d'Italia. Col vento arancione sarà una serata ancora più bella. Presentano Carlo Bertelli e Flavio Fergonzi, Museo del Novecento, Milano, ore 18.00: vi aspettiamo! (cliccate sul titolo)