Terminato il primo sondaggio, mie/i care/i, il risultato è il seguente: solo quattro votanti (eppure il traffico qua sopra comincia lentamente a infittirsi); vincono i sì alla crociata antibrioche surgelate con il 100%. Solo il 50%, tuttavia, la pensa come crociata costruttiva, cioè si immagina come soggetto attivo con un suo pur modesto potere di intervento, fosse anche "solo" il chiacchierare con il barista del prodotto che smercia, magari col risultato di fare una colazione che nutre sé e gli astanti di energia, informazione, contatto e scambio. Non che per me sia facile, sono timid* con gli estranei e anche quelli meno estranei, ma penso sia importante fare lo sforzo del primo gradino, dopo il terreno si spiana e si aprono mattinate che iniziano con un colore diverso dal solito.
Contro chi dunque, l'invettiva odierna? Ma contro mutismo e rassegnazione, carissime/i, contro la timidezza come scusa, il poco tempo come scusa, la paura del conflitto come scusa. Per non cambiare mai.
Buona giornata e buone chiacchiere.
1 commento:
impossibile frenare l'onda fredda del surgelato, è compatibile con la natura umana contemporanea, ti tengono nel freezer e quando servi una passata nel forno e sei pronto da mangiare. pensa ai rischi del fresco, devi scegliere ingredienti freschi, che hanno quella spontaneità e genuinità che fa sempre un po' paura, poi devi impastare, un lavoro molto riflessivo, molto rischioso, e anche piuttosto faticoso, non sia mai, poi c'è la lievitazione lenta, gli ingredienti crescono mutano ed erano ingredienti di qualità non dimentichiamolo, come prevedere quanto diventerà grande l'impasto? e alla fine il prodotto va consumato subito, mentre è caldo, fragrante e questo ci mette in discussione, non ci lascia il tempo di nasconderci, appunto, nel freezer
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